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In compagnia dei nostri piccoli tra terra e cielo

da Redazione
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A poco più di un mese dall’avvio delle attività del Cantiere Educativo  Volere Volare, mi porto dentro un bagaglio di emozioni così intense che a volte sembrano bloccare il respiro.
Il viaggio che ha come destinazione il volo dei bambini che frequentano il cantiere, presenta ogni giorno tappe diverse, belle e faticose, sorprendenti e inedite. Sedici bambini, sedici storie, sedici famiglie: un moltiplicando di sguardi e sorrisi celati dalle mascherine, di conoscenze che si approfondiscono e tentativi di ripartire ogni giorno per una destinazione più bella di quella del giorno precedente.

Sedici viaggi, uno diverso dall’altro, con destinazione unica: il volo di ogni bambino. Sedici viaggi, tutti iniziati con i piedi fortemente piantati a terra: è lì, a terra, che stiamo ogni giorno, muovendo passi lenti, a volte talmente rallentati che si ha l’impressione di stare fermi. Sono i passi dei nostri bambini: loro ci indicano la rotta, Lui, il Cristo, anima dal più profondo il nostro agire, la destinazione e in che modo arrivare a toccare le stelle. Sì, perché solo nella costante contemplazione del Cielo, si possono intraprendere certi viaggi e non smarrire la meta.

“ Le stelle sono illuminate perché ognuno un giorno possa trovare la sua” – A. De Saint-Exupèry-Il Piccolo Principe.

Ogni bambino è destinatario di un volo, di una stella: un privilegio accompagnarli in questo viaggio. Noi non dobbiamo fare altro che stare ai loro passi, lenti per le fatiche e la difficoltà che si portano dietro, meravigliosi perché nelle loro lentezze, tu rallenti e ti accorgi che il loro mondo rallentato è ricco di dettagli e sfumature dai tratti unici, fatto di manine che hanno bisogno di essere guidate per tracciare i primi segni sul foglio; di sguardi che vogliono essere incrociati e incoraggiati; di vocine che ti chiamano instancabilmente con un suono e una intonazione che è tipica e diversa per ognuno di loro.

Ciascun bambino ti chiama pronunciando il tuo nome in modo diverso, trasmettendo un bisogno diverso, una richiesta di aiuto diversa, un affetto diverso. E ti riscopri essere amata in sedici modi tutti diversi e tutti uno più bello dell’altro. Non puoi fare a meno di riamare e ricambiare questo amore, scoprendoti capace di magie insolite e creazioni del tutto originali, modellatore di amore plasmato su misura per ogni bambino: perché ognuno di loro necessita di essere guardato in un certo modo, di averti accanto per andare avanti, di un sorriso per riprendere a sorridere, di comprendere e accogliere i fallimenti accompagnati dalle lacrime. E quelle lacrime non puoi non farle tue!

Di tappa in tappa conosci anche le famiglie, mamme, papà, fratellini e sorelline, entri in un vortice di amore e sguardi grati che ti fanno capire che in fondo basta davvero poco per rendere felice chi ti sta accanto; Gesù Cristo ti si presenta davanti in modo dirompente e provocante, facendoti comprendere senza troppe spiegazioni il Comandamento dell’amore.

Ogni giorno una tappa inedita e torni a casa sentendo il bisogno di sostare, in silenzio, per accogliere e fare posto nel cuore al carico di emozioni, fatiche e bellezza di cui il cantiere ti ha fatto dono. Non puoi non essere grata e pronta ad aprire la porta il giorno successivo.

Aprendo quella porta hai accesso a un mondo meraviglioso che vivi e condividi con animatori, volontari e giovani ragazzi che al cantiere vivono una dimensione di vita nuova, opportunità per mettersi in gioco, per offrire all’altro il loro aiuto, riscoprendosi capaci di essere un porto per i piccoli; loro, che di un porto hanno bisogno, in questo tempo pandemico che li ha bloccati a casa, mutilando le loro capacità, le loro relazioni e intraprendenza.

Il cantiere diventa un’oasi nel deserto, un porto in cui trovano e danno accoglienza, un modo tutto nuovo e bello per sperimentare la gioia del dono di sé e del farsi servi.

Cura, attenzione, dedizione, servizio, dono, lacrime e sorrisi, stupore e meraviglia, amore e voglia sempre più forte di spiccare il volo: questo è Volere Volare.

“In questi momenti, nei quali tutto sembra dissolversi e perdere consistenza, ci fa bene appellarci alla solidità che deriva dal saperci responsabili della fragilità degli altri cercando un destino comune (Lettera enciclica “Fratelli tutti”, n. 115).

Già, perché proprio di destino comune si tratta: il sapersi responsabili del fratello che mi sta accanto, acquista in questo periodo di Quaresima, una valenza, ancora più forte e significativa, che non può non toccare il cuore.

Il Cantiere ha, quindi, un valore inestimabile come luogo in cui il cuore e lo sguardo si ricentrano, in cui la Passione di Cristo diventa concreta nelle difficoltà dei piccoli e delle loro famiglie.

Tutto questo sconvolge e attrae allo stesso tempo.

Le ferite dei bambini toccano l’anima e spingono ad amare e a donarti sempre di più. E’ un amore in crescendo, di cui in fondo abbiamo tutti bisogno per curare le ferite dell’anima che questo tempo ci sta lasciando: amare a dismisura e sentirci riamati.

Questo è Volere Volare, la chiave di volta che apre a orizzonti nuovi e di speranza, che permette all’anima di volare. E se voli tu, puoi far volare anche l’altro.

Carmeluccia Lorefice

animatrice cantiere educativo

2 commenti

Renata Castellani 14 Marzo 2021 - 20:29

Esperienza commovente! La narrazione tocca le corde dell’anima! Grazie e buon lavoro con affetto!

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Redazione 16 Marzo 2021 - 19:40

Grazie, signora Renata. Porteremo i suoi complimenti e l’augurio ai giovani animatori e volontari del Cantiere

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