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“I segni del Tuo amore”. Concluso il percorso della Quaresima 2021 dei ragazzi

da Redazione
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Il percorso di Quaresima di quest’anno ha come titolo “I SEGNI DEL TUO AMORE”. La fede cristiana è ricca di segni che, partendo da immagini comuni, ci indicano significati precisi e profondi, trascendendo così dal segno sensibile. Gesù stesso opera attraverso segni “miracolosi”: moltiplicazione dei pani, trasformazione dell’acqua in vino, guarigione del cieco ecc.

I segni occupano nella vita dell’uomo un posto fondamentale, infatti egli, in quanto essere corporale e spirituale insieme, percepisce ed esprime la realtà attraverso segni. In quanto essere sociale, poi, ha bisogno di segni per comunicare con gli altri. La stessa cosa avviene nella sua relazione con Dio. I segni vanno interpretati con gli occhi della fede e alla luce delle Sacre Scritture, dalle quali prendono significato.

Essi rappresentano il canale privilegiato per comunicare ai bambini e ai ragazzi.

Il percorso di  catechesi è stato strutturato e pensato per offrire spunti di riflessione per vivere insieme ai bambini, ai ragazzi e alle loro famiglie il cammino verso la Pasqua, in una prospettiva di alleanza educativa tra la Parrocchia e le famiglie.

Per ogni domenica di Quaresima è stato individuato un segno in relazione al tema del Vangelo.

Nella I domenica il segno è “la sabbia”. La sabbia infatti richiama il deserto nel quale Gesù rimase 40 giorni e le tentazioni che egli affronta. Gesù deve scegliere tra bene e male e ogni volta rifiuta la scelta più facile e comoda per mettere al primo posto la volontà di dio. Anche noi come Gesù spesso ci sentiamo di stare nel deserto fatto di paure, assenze di relazioni vere, di significati profondi. E anche noi come Lui affrontiamo le tentazioni della nostra vita, nel rapporto con noi stessi, con gli altri e con le cose. Il Vangelo ci invita ad affrontare le “scelte” quotidiane senza lasciarci tentare, fidandoci dell’amore di Dio e riconoscendoci fratelli. Così come Gesù nel deserto fidandosi di Dio ha sconfitto il tentatore, anche noi dobbiamo fidarci di Lui e non avere paura. Gesù ci dice: “non temere, non sei solo! Nel momento della scelta io sono con te. Puoi fidarti”. Scegliere non sempre è facile ma ciò che conta è fidarci del nostro cuore.

Il segno della II domenica è la “veste bianca”, segno di candore, purificazione, prima di aprirci “all’ascolto” della Parola. La sua veste bianca è anticipazione della resurrezione, ci ricorda che l’ultima parola non sarà la morte. Nel Vangelo di questa domenica Dio Padre ci dice: “Questi è il figlio mio, l’amato: ascoltatelo!”. L’ascolto ci apre la mente, gli occhi e il cuore rivelandoci ciò che altrimenti non saremmo in grado di comprendere. Ognuno di noi è invitato ad ascoltare Gesù prendendosi cura di chi ha accanto. Il rischio, altrimenti, è di chiudersi in sé stessi e non riconoscere Gesù lungo il nostro cammino. Non si ascolta solo con le orecchie ma anche con lo sguardo e con l’attenzione che poniamo all’altro.

Nella III domenica di Quaresima il segno è il “vaso rotto”. Quando il cuore è chiuso alla fraternità siamo come un vaso rotto, che ha perso il motivo per cui è stato creato. Attraverso la riconciliazione con il prossimo e con noi stessi possiamo ricucire le ferite, riparare il nostro vaso, il nostro cuore, e continuare a riempirlo d’amore. Dobbiamo aver cura del nostro cuore e delle nostre comunità, che sono il vero Tempio di Dio. La nostra “purificazione” deve avvenire, oltre che con il digiuno, la preghiera e la carità, attraverso, soprattutto, una ricerca sincera di Dio e la consapevolezza della nostra vocazione di cristiani chiamati ad essere Tempio santo in cui abita la Sua gloria. Siamo invitati ad ascoltare con attenzione e amore la Parola del Signore per purificare il nostro tempio interiore ed eliminare dal nostro cuore tutto quello che non è santo e gradito a Dio. Se ciò non avviene può accadere come anche a noi di comportarci come i mercanti nel Tempio di cui ci parla il Vangelo.

Il segno che accompagna la IV domenica è “la torcia”, fonte di luce che illumina i nostri passi. Ma perché questa luce possa illuminarci è necessario accendere l’interruttore. Così solo nella misura in cui accogliamo il Signore e ci affidiamo alla Sua presenza, sperimentiamo la gioia della salvezza. Il Vangelo di questa domenica pone l’accento sul grande dono che Dio ci ha fatto e cioè la libertà di “accogliere” la sua luce o di respingerla, “chiunque fa il male odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio” (GV 3, 14-21). E, anche qualora si facesse il male, Dio dà sempre la possibilità di convertirsi, non è mai tardi per tornare a Lui e nelle difficoltà il suo sguardo d’Amore può darci nuova forza e riempire la nostra vita di un significato diverso e migliore.

Il segno della V domenica è il “seme che germoglia”. Il Vangelo di questa domenica ci presenta Gesù come un chicco di grano che cade in terra e muore per produrre molto frutto, questa è la condizione per risorgere. Senza questo “donarsi” la vita rimane sterile e senza frutto. E’ necessario non restare legati a se stessi, non serve imporsi, ma bisogna rinunciare alla centralità della propria persona per porsi al servizio degli altri, ponendo al centro della nostra vita Gesù, facendoci carico della Sua croce, accettando con fede le difficoltà e le sofferenze che si presentano. La sofferenza ci innalza a Dio.

Questo il percorso pensato per la catechesi in questo tempo di Quaresima, tempo di purificazione e condivisione, una sorta di “ritiro spirituale collettivo” nel quale la Chiesa e tutti noi riviviamo il battesimo associandoci alla sofferenza di Cristo.

Raimonda Cilmi – Catechista 2^Elementare

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