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“Volere Volare” agli occhi dei giovani volontari

da Redazione
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Si è concluso momentaneamente in occasione della pausa estiva il Cantiere Educativo “Volere Volare” che quest’anno ha animato la vita delle nostre comunità. Un’esperienza di qualità, capace di dare entusiasmo e pienezza di vita proveniente dal servizio, ai nostri giovani animatori che hanno accolto l’invito e si sono dedicati ai nostri piccoli, aiutandoli a spiccare il volo. Ascoltiamo incuriositi le loro bellissime testimonianze che riflettono la freschezza e la gioia della condivisione preziosa.

A Marzo mi è stato proposto di partecipare al cantiere “volere volare”. L’obbiettivo del cantiere è aiutare i bambini a svolgere i compiti della scuola. Ho accettato questa proposta per fare una nuova esperienza, che consiglierei a tutti. Partecipando ho capito tante cose, una di queste è l’importanza di un piccolo gesto e quanto questo può rendere felice una persona. Vedere gli occhi dei bambini brillare quando mi vedono è una gioia immensa, mi fanno sorridere dopo una giornata “difficile”, portano tanta spensieratezza. Nei pomeriggi passati al cantiere insieme  ai bambini svolgiamo i compiti e una volta finiti giochiamo. Sono molto coinvolta dalle attività e dimentico anche di usare il cellulare. Sono molto fiera e felice di questo. Ho conosciuto dei nuovi piccoli amici. Sono contenta di aver accettato questa esperienza e sono sicura che la porterò sempre nel cuore.

CHIARA GIUNTA

Circa due mesi fa ho iniziato a far parte del cantiere educativo per aiutare i bambini nei loro compiti per casa. Questa idea mi è piaciuta fin da subito poiché amo stare a contatto con i più piccoli e soprattutto rendermi utile per loro, anche nel mio piccolo. Ogni volta che vado al cantiere è una grande gioia perché i bambini mi accolgono con tanta felicità e questo mi riempie veramente il cuore. Oltre a fare i compiti c’è anche un momento ricreativo in cui i bambini mangiano e giocano, e anche noi ci divertiamo insieme a loro. Di questa esperienza, ciò che mi ha fatto più piacere è aver instaurato un bellissimo rapporto con i bambini, che ogni volta che mi vedono mi abbracciano e questo mi ha fatto capire di essere importante anche per loro.

AGNESE GENNARO

La mia esperienza al cantiere: Appena finita la scuola non sapevo proprio come avrei trascorso tutta l’estate. La mia catechista mi aveva già consigliato di provare ad andare al cantiere. Invitandomi nuovamente a provare ho deciso di volerci andare. All’inizio ero timorosa che molti compagni della mia età non sarebbero andati; ma dopo avere provato mi interessava solo andare là. Il cantiere è un luogo con persone fantastiche, soprattutto i bambini. Io ho sempre adorato i bambini e dal primo giorno in cui sono andata lì non sono mai mancata una volta! Il fatto di sentirmi utile e quindi aiutare gli altri anche con piccole cose mi fa stare bene e torno sempre a casa felice di aver trascorso una mattinata insieme a bambini splendidi e che mi sorprendono ogni giorno di più. Infine vorrei dire che esperienze del genere dopo averle fatte una volta si  rimane coinvolti e fa piacere continuare a farne. Al cantiere mi sono sentita me stessa, ho sviluppato una maggiore serenità e maturità per me, e armonia con gli altri.

CATERINA ZACCARIA

Come ben sappiamo ormai da qualche mese, è in corso il cantiere educativo, al quale personalmente partecipo molto spesso. Si tratta di una piccola comunità se può definirsi così, che aiuta tutti quei bambini che necessitano d’aiuto nello svolgimento dei compiti assegnati a scuola. Fare volontariato richiede impegno e sacrificio, così come ogni altra cosa, è un sentimento interiore di generosità e amore verso chi è più debole. Sono del parere che aiutare il prossimo aiuti anche se stessi, poiché si viene a conoscenza di situazioni molto spesso sottovalutate che fanno riflettere molto. L’esperienza del volontariato quindi può definirsi un’esperienza di crescita e di arricchimento culturale. Come diceva Madre Teresa di Calcutta: “ chi nel cammino della vita ha accesso anche soltanto una fiaccola nell’ora buia di qualcuno, allora non è vissuto invano”. Questa frase è colma di significato poiché spiega in questo caso che la nostra fiaccola accesa è l’amore che dimostriamo verso questi bimbi, un amore che non sarà mai ritenuto vano. Ogni singolo bambino del cantiere educativo riesce a trasmetterti qualcosa di speciale, una sorta di serenità e consapevolezza di ciò che fai, che pochi riescono a darti. A seguito della mia esperienza, ancora in via di sviluppo, invito ogni persona che ha il piacere di aiutare il prossimo, a farlo affinché possa sentirsi migliore nel rendersi utile per qualcun’ altro.

BEATRICE CATAUDELLA

VOLERE VOLARE: UN’ESPERIENZA DI VITA

Il cantiere educativo “Volere Volare” si trova nei locali adiacenti alla chiesa di Sant’Antonio nel centro storico ai Ispica. È stato il nostro parroco dell’Annunziata, don Manlio Savarino, che ha creduto in questo progetto ed è riuscito a realizzarlo facendo confluire in esso tanto amore e speranza di futuro. È stato proprio lui che mi ha invitato  a partecipare e a dare una mano ai bambini per lo studio e per il gioco. Ho accettato e dalla prima volta che sono andata non sono più riuscita a non ritornare. Per me è un impegno quotidiano bellissimo e appagante. Al cantiere ho trovato  tanti piccoli, per lo più extracomunitari, che nonostante le mascherine che impediscono la totale visione del sorriso riescono a trasmetterlo con i loro occhi sorprendentemente allegri e gioiosi. Pur di non perdere un solo pomeriggio per stare con loro faccio un po’ i salti mortali per organizzare il mio studio da liceale e trovare il tempo a disposizione da poter dedicare a questi piccoli. Quando arrivo sono sempre tanto contenti di vedermi e alcuni fanno anche a gara per poter studiare con me. Questo mi riempie veramente il cuore di tanta gioia perché mi fa capire che loro si sentono voluti bene, e come diceva don Bosco “Non è sufficiente amare i giovani, occorre che loro stessi si sentano amati”. Questa avventura educativa credo sia indispensabile per promuovere la socialità di questi bambini. Al cantiere, infatti, non solo ci si dedica allo svolgimento dei compiti assegnati per casa ma si fanno altre attività ludiche e laboratoriali. È un coinvolgimento a “tutto tondo” della loro personalità che li stimola ad apprendere regole e comportamenti che riguardano lo studio, il gioco e la familiare amicizia di questa piccola comunità. Sarebbero molti gli episodi interessati e avvincenti da raccontare di questo periodo che ho trascorso con loro, ma quello che mi ha colpito di più e mi ha fatto pensare alla bellezza di emozioni che si possono dare e ricevere al cantiere, è stato un momento di festa che ci ha voluto regalare una bambina in occasione del suo settimo compleanno: ha voluto festeggiarlo lì come in famiglia! E Volere Volare penso sia proprio questo: una grande famiglia allargata in cui ciascuno trova “casa” nell’altro.

AGNESE BRUNO

VOLERE VOLARE: IL TEMPO DEL DONO

“È il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante “. Mi piace iniziare a parlare della mia esperienza al Cantiere Educativo Volere Volare, con questa frase tratta dal “Piccolo Principe”, a cui, tra l’altro, il Cantiere si ispira, perché lì, al Cantiere, il tempo acquista un valore altissimo. Quello che dedico ai bambini è per me molto prezioso perché diventa fondamentale per loro che di bisogni e difficoltà ne hanno tante. Mi rendo conto che con il poco che riesco a fare, ritagliandomi dei pomeriggi tra gli impegni scolastici, i bambini invece ricevono tanto.

Basta stare accanto a loro, sorridere e dare loro attenzione, per farli volare. I loro occhi e i loro sorrisi nascosti dalle mascherine, mi riempiono il cuore di gioia, e io non posso non essere felice che il mio tempo possa contribuire a farli fiorire. I bambini sono molto semplici e schietti, con la loro dolcezza e affetto mi trasmettono tanto. Quando arrivo al cantiere corrono subito ad abbracciarmi, mi fanno festa e tutti vorrebbero che mi sedessi accanto a loro. Mi diverto tanto quando giochiamo insieme e quando nei momenti dedicati alle attività il salone si trasforma in un arcobaleno di colori: loro incuriositi da cose che non hanno mai fatto, hanno gli occhi brillanti e vispi, fanno a gara per avere colori, pennelli…per dare sfogo alla loro creatività. Questa esperienza, che condivido assieme ad altri volontari e ragazze della mia parrocchia, mi sta aiutando molto a crescere e maturare: l’aiuto al prossimo, ai più piccoli, mi fa assaporare quando bello possa essere donarsi e spendersi per chi ha bisogno. La fede in Gesù vissuta in questo modo, acquista un valore e un sapore nuovo.

LUDOVICAMARIA MOLTISANTI

 

1 commento

rosariapiazzee36@ gmail .it 29 Luglio 2021 - 19:27

Complimenti a queste educatrici che si sono dedicate ai piccoli,aiutandoli a spiccare il volo.È bello donarsi e spendersi per chi ha bisogno

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