In questa sesta domenica del tempo ordinario, meditiamo le Beatitudini proclamate da Gesù. Sono parole profonde capaci di purificare e guarire il nostro cuore riorientandolo verso la felicità vera. È la “buona notizia” che Gesù ha dato ai poveri, ai quali e per i quali annuncia il compimento della promessa. È il giudizio di Dio sul mondo; è il suo modo di valutare la realtà e il suo modo di salvarci… tanto diverso da quello che noi pensiamo.
Le Beatitudini costituiscono il manifesto del Regno di Dio e rappresentano il desiderio di guardare ad un mondo diverso. Esse contengono un messaggio rivoluzionario: le persone sconfitte secondo il mondo, vengono considerate da Gesù come i veri vincitori, chiamati ad edificare il Regno di Dio.
Le Beatitudini di Luca colpiscono per la loro brevità: quattro rispetto alle nove di Matteo; quattro beatitudini alle quali corrispondono in parallelo quattro lamentazioni (guai a voi..)assenti in Matteo. Le Beatitudini per i poveri e le lamentazioni per i ricchi non vogliono dirci ciò che moralisticamente deve fare l’uomo ma ci dicono cosa fa e come agisce Dio nella storia umana. Ed è importante sapere qual è l’intervento di Dio nel mondo per poterlo ascoltare, accogliere e portare frutto. Le Beatitudini ci rivelano il “volto di Dio in Cristo” perché possiamo rifletterlo sul nostro.
Le Beatitudini di Luca sono dirette a coloro che conoscono Gesù e che si vogliono dire con verità suoi discepoli. La parola è rivolta ad un “voi”formato da quei piccoli ai quali è stato rivelato,nello Spirito, il mistero della conoscenza e dell’amore reciproco Padre/Figlio. È una parola indirizzata a chi, scoperto il tesoro, vuole viverne in pienezza i frutti.
“Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio”: il tempo presente della prima beatitudine ci dice che già ora il Regno è dei poveri cioè di coloro che poggiano la loro vita su Dio perché in loro regna Dio, perché in loro c’è spazio per il suo amore: ed è quella la fonte della beatitudine, della felicità vera.
“Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perché riderete”: il tempo al futuro semplice di questealtre due beatitudini ci dice che la condizione di pianto e di vuoto attuale si trasformerà in una condizione di consolazione e allegria; non viene detto quando o come ma di certo avverrà perché è una promessa del Signore. La provvidenza di Dio si manifesta in tanti modi attraverso volti e cuori generosi ,in questa vita, e in pienezza dopo la morte.
“Beati voi perseguitati a causa del mio nome. Rallegratevi ed esultate.” Le persecuzioni e il pianto vissute per Cristo e con Cristo diventano i luoghi dove si manifesta la sua opera di salvezza.
Di contro alle quattro beatitudini abbiamo i quattro “guai”.
“Guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione. Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete. Guai quando gli uomini diranno bene di voi, allo stesso modo agivano i loro padri con i falsi profeti.”
Queste parole ci portano a riflettere che ciò che possediamo ci possiede il cuore e ci dà una consolazione momentanea che ci rende anche indifferenti ai bisogni degli altri. Queste parole ci interpellano e ci spingono a chiederci da che parte stiamo.
Possano queste parole spalancare le porte del nostro cuore, facendoci fare i conti con le nostrefragilità e incompiutezze affinché possiamo riscoprirle come dono prezioso che Dio ci ha fatto e possiamo aprirci a Lui, l’unico veramente beato che rende felici coloro che lo seguono.
di Donato e Elisa Bruno
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Il regno di Dio è dei poveri, cioè di coloro che poggiano la loro vita su Dio, perché in loro regna Dio, perché in loro c’è spazio per l’amore di Dio.Le persone sconfitte,i poveri,secondo il mondo,vengono considerate da Gesù come i veri vincitori ,chiamate ad edificare il regno di Dio.Complimenti Donato ed Elisa.