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L’alternanza scuola – lavoro nel nostro Cantiere

da Redazione
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Accogliamo e pubblichiamo una testimonianza dell’esperienza “Alternanza Scuola Lavoro” che diversi alunni degli Istituti superiori di Ispica e Modica stanno svolgendo presso il nostro Cantiere Educativo Volere Volare!
Una di loro racconta le emozioni vissute a contatto con i nostri piccoli in questo luogo di crescita, dove creatività ed entusiasmo animano i pomeriggi dei ragazzi, alla scoperta dei loro talenti e delle loro potenzialità!
Buona lettura

Ogni volta che si ha a che fare con un bambino, si cresce ma si “ringiovanisce” allo stesso tempo. Si tende a pensare al tempo che è passato, e che tutti, bene o male, da piccoli abbiamo passato questi giorni così speciali. Questo è in breve ciò che provo andando al cantiere ogni giorno.
Quando si ha a che fare con dei bimbi così, ti viene naturale pensare che ogni cosa su questo mondo sia bella, smetti di pensare a tutto ciò che di brutto esiste nel mondo. E ti meravigli, ti stupisci per ogni cosa, persino la più banale. Questa è la cosa più speciale che i bimbi possiedono, e che soprattutto riescono a trasmetterti. Per citarne un esempio e andare nella pura concretezza, una volta due bambini mi dissero (era già primavera): “Guarda Flavia! C’è ancora la luce fuori ed è tardi! Non è ancora buio”. Erano emozionati come se avessero visto un qualcosa di eccezionale, e invece era una cosa normale ed ordinaria. La cosa bella consiste proprio nel fatto che spesso gli adulti tendono a non stupirsi più per le piccole cose, mentre invece i bimbi, con la loro curiosità di scoprire il mondo in tutte le sue sfaccettature, ovviamente sì.
A parte per la specialità dei bambini del cantiere, che, nonostante le situazioni difficili che si portano dietro, sanno sempre come tirarti su di morale (e a volte anche come farti arrabbiare ed impazzire), è giusto dire anche che il cantiere in sé è un ambiente magico e accogliente. Nella sua piccolezza, ti tiene occupato, impegnato, ma anche felice, perché è pieno di belle persone pronte ad aiutare chi ha bisogno e chi è meno fortunato; chi ha vissuto brutte esperienze ma nonostante tutto tiene duro e va avanti a testa alta.
I bimbi del cantiere sono certamente bambini che hanno bisogno di essere ascoltati ed indirizzati, in quanto portatori di un modo nuovo e, sperando, migliore. In questi tempi difficili, guardare il mondo con gli occhi di un bambino è veramente importante, per evitare di finire in mezzo ad una folla di persone che la pensano tutti allo stesso modo, tutti cupi, senza più spazio per un briciolo di allegria, per un briciolo di immaginazione e creatività, che è ciò di cui i bambini hanno bisogno principalmente.
E per finire, cito il Piccolo Principe: “Tutti i grandi sono stati piccoli, ma pochi di essi se ne ricordano”.

di Flavia Cataudella

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