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L’arte di abitare il mondo. Il campo di 4^ elementare

da Redazione
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Il campeggio 2022 dal titolo: “Laudato”, ha preso spunto dall’enciclica di Papa Francesco che tratta temi importanti e attuali come l’ecologia e la tutela dell’ambiente, per arrivare all’uomo e al suo ruolo di responsabilità e di custode del creato.

Con gioia ed entusiasmo i ragazzi di 4^ elementare hanno trascorso giorni spensierati tra giochi, attività e riflessioni. Il campeggio, si sa, è da sempre un’occasione importante per vivere un tempo prezioso   con Dio e con i coetanei, accompagnati dai catechisti e dagli animatori sempre più motivati nell’accompagnare i bambini nel loro cammino di crescita.

Durante questi due giorni abbiamo cercato di approfondirne il senso del “nutrire la vita” in tutti i suoi aspetti, non solo come bisogno fondamentale legato alla sopravvivenza, ma anche come processo di educazione e formazione integrale che riguarda tutta la persona e la società.

Le molte attività che abbiamo messo in campo, sotto forma di gioco seguite da riflessioni ci hanno aiutato a capire con esempi concreti, i problemi legati alla nostra terra. Abbiamo riflettuto sulle diversità proprie di ogni essere umano, su come, anche se tanto diversi e lontani, noi uomini possiamo essere davvero uniti, se solo riuscissimo a trovare degli accordi proficui per tutti.

Abbiamo riflettuto su come gli uomini sono davvero tutti uguali,in qualsiasi latitudine del mondo si trovino perché hanno gli stessi sguardi, ma anche bisogni preziosi a cui siamo chiamati ad essere responsabili. Una responsabilità che è stata minata quando i nostri eroi sono invece stati chiamati alla guerra (battaglia con gavettoni) da cui nessuno ne è uscito vivo.  

Abbiamo anche costruito una rete con un gomitolo, e li lo scetticismo dei più piccoli è venuto fuori, ma dopo che la rete è stata tessuta passando il gomitolo da una parte all’altra del cerchio, uno dei catechisti ha lanciato un cappello in mezzo all’intreccio di fili cosicché spontaneamente i partecipanti hanno aumentato la tensione dei fili per evitare che l’oggetto in questione cadesse per terra attivando così spontaneamente quella che potrebbe essere una rete di sostegno. Questa visualizzazione ci ha dato la possibilità di spiegare il concetto che viene portato dalla parola Ubuntu e cioè dire che se tutti agiscono per il bene collettivo. Il sostegno è possibile con un minimo sforzo individuale, ma se alcuni non collaborano, l’intreccio non sarà efficace chiunque non si affidi al sostegno di tutti cadrà a terra.

La sera del primo giorno dopo la caccia al tesoro di rito, c’è stato il momento di preghiera davanti al crocifisso di san Damiano: è stato bello ed emozionante vedere i bambini e i ragazzi accostarsi con semplicità a questo momento così importante e spirituale, il gioco era finito, l’ilarità pure ci siamo accostati all’essenzialeUna delle catechiste è rimasta particolarmente colpita affermando: “La cosa che mi ha riempito di più il cuore è stato durante il momento di preghiera all’eremo, nei nostri ringraziamenti al Signore una bambina ha detto: di essere felice per essere stata creata, ringraziava per il dono di sua mamma e suo papà concludendo dicendo, “io sono felice”… Ecco lì è stato chiaro che, abbiamo cercato di dare tanto ai nostri ragazzi ma loro con semplicità, ci hanno insegnato ad essere felici.

È stato un momento di comunità ecclesiale in cui abbiamo sentito forte il sostegno e la presenza della chiesa.

Nell’ultimo momento, quello delle conclusioni, e della condivisione abbiamo ripercorso insieme i due giorni appena trascorsi, abbiamo riflettuto ancora sul tema dell’ecologia integrale, non solo vissuta come rispetto del creato, casa comune, ma anche e soprattutto come rispetto dell’altro nella sua interezza. Tutti e quattro i momenti sono stati inseriti in un cartellone che ha rappresentato una pellicola fotografica: in ogni spazio bianco abbiamo inserito un’immagine del tema trattato seguito da una frase esplicativa. L’idea della pellicola è nata dal fatto che ogni momento è stato legato ad un altro per arrivare ad una conclusione, e cioè che uomo e creato sono strettamente legati. Abbiamo voluto imprimere il tutto nei ricordi di ognuno di noi, proprio come una foto ricordo.

Racchiudere il campeggio in queste poche righe non è cosa semplice perché è un’esperienza che va vissuta e respirata con il proprio cuore, in prima persona; sono stati due giorni davvero speciali che rimangono nei ricordi dei tanti bambini/ragazzi e adulti.

I ragazzi e le catechiste di 4^ elementare

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