Home Annunziando La Quaresima e gli immancabili “riti”

La Quaresima e gli immancabili “riti”

da Don Manlio Savarino
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“Ci vogliono i riti” disse la volpe al piccolo principe. “Che cos’è un rito?” disse il piccolo principe. “Anche questa è una cosa da tempo dimenticata”, disse la volpe. “È quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore.”

È proprio vero che i riti fanno la differenza. In sé ripetitivi e alle volte abitudinari, fatti di cose e persone, circoscritti ad orari e luoghi del cuore, momenti indimenticabili di inestimabile bellezza, ricordi del passato capai ancora oggi di parlare a mente e soprattutto al cuore. Tutto questo è il rito se lo si guarda dalla prospettiva giusta che invita a cogliere dentro di esso il germe della salvezza che ogni rito contiene. Vuoi riscoprire l’amore? Chiedilo agli innamorati! Magari ti mostreranno la foto simbolo con tanto di luogo e tempo indicato e forse magari l’ora del fatidico incontro quando il cuore, spiazzato, cede il posto al ri-cordo che, annoverato al pari di materiale da archivio classificabile nelle camere interne, è pronto a resuscitare speranze ed energie d’amore.

Quaresima come rito, un percorso fatto di riti, segnato dal contesto della pandemia, la quale con il suo peso di sofferenza, ci sprona a ri-cordare l’amore e l’incontro salvifico per invocare l’aiuto di Dio e condividere tempo e risorse con chi si trova maggiormente in difficoltà. Tempo di “conversione”, in cui rinnoviamo la nostra fede e riceviamo a cuore aperto l’amore di Dio che ci trasforma in fratelli e sorelle in Cristo. Tempo di riti che si ripropongono, tempo per ridire l’amore in maniera nuova. La Chiesa, ci offre in questo tempo di Quaresima il dolce rimedio della preghiera, dell’elemosina e del digiuno, per capire chi siamo, cosa ci circonda, da dove partiamo.

La preghiera per scoprire le menzogne con le quali inganniamo noi stessi e per cercare la consolazione e la vita in Dio. Nel raccoglimento e nella preghiera silenziosa, la speranza ci viene donata come ispirazione e luce interiore, che illumina sfide e scelte della nostra missione: è fondamentale raccogliersi per pregare (cfr. Mt 6,6) per incontrare il Padre della tenerezza.

L’elemosina per liberarci dall’illusione triste che ciò che ho è solo mio. Vivere una Quaresima di carità vuol dire prendersi cura di chi si trova in condizioni di sofferenza, abbandono o angoscia. Perpetuare il rito è dare ascolto al cuore che richiede pienezza, che ripresenta ogni giorno il desiderio dell’incontro vero con l’altro, ogni incontro diverso dall’altro.

Il digiuno per togliere forza alla nostra violenza, per disarmarci, per sentire la fame del nostro spirito che cerca la comunione con gli altri e la vita in Dio.

Quaresima è: il tempo per rinforzare le nostre comunità, per porsi in ascolto della Parola di Dio che orienta il cammino e dona chiarezza alla vita. È vivere i riti, quelli celebrativi, sollevando lo sguardo per riconoscere questo Suo Amore nei volti della Fraternità; è un Amore per ogni persona. In questa fraterna attenzione si manifesta, in piena luce, la vera stima di sé, la sincera relazione con Dio e la misura per tessere relazioni comunitarie che realmente umanizzano la vita. Farsi “addomesticare in umanità”, lezione difficile e controversa a volte, superficiale ai più che vivono l’insidia dello sguardo vecchio sulle cose e su se stessi: vero dramma dell’uomo di tutti i tempi, del cristiano di ogni parte del mondo. Un rito vecchio non è un rito quando perde la forza dello sguardo capace di rileggere la vita e con la vita sé e gli altri.

Tutto questo assume maggior significato in una ambiente come il nostro, in cui le tradizioni che si susseguono nei secoli, sono rafforzate da momenti liturgici che hanno la straordinaria capacità di trasformarsi in momenti di incontro o ritrovamento tra i membri di una comunità, fortificato la memoria e l’identità di un popolo.

Dovremmo affrontare il tempo liturgico della Quaresima, in questa perdurante situazione di pandemia, come una nuova occasione che il Signore, crocifisso e risorto, ci offre per disporci a condividere la sua passione, ossia la totale consegna di sé. Potremo così imparare a constatare i fermenti di vita nuova, frutto della sua risurrezione, che oggi già alimentano la vita della Chiesa e del mondo, al di là di ogni avversità. Scriveva Madelaine Delbert: “Niente accade senza che Dio lo permetta e Dio niente permette che non possa tornare a sua gloria”. Allora tutto diventa rito, allora ogni rito diventa incontro. Che sia un incontro di salvezza!

Buona Quaresima a tutti!

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