Home Da Mihi Animas La signora Angela Belluardo, presenza comunitaria. Un ricordo nel primo mese dalla morte

La signora Angela Belluardo, presenza comunitaria. Un ricordo nel primo mese dalla morte

da Redazione
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Un mese fa, terminava il suo pellegrinaggio terreno, la signora Angela Belluardo. “Angioletta” come in comunità affettuosamente veniva chiamata. Abbiamo voluto ricordarla, e per mezzo suo oggi, poter far tesoro di quanti hanno attraversato questo mondo segnando vite e costruendo la comunità, casa di tutti e famiglia di famiglie. Angioletta è stata un’anima bella, donata alla nostra Parrocchia, presenza mite e originale che tutti ricorderemo insieme al marito Pietro, fedele compagno di viaggio nell’avventura matrimoniale. Il nostro periodico vuole dedicare a lei un ricordo, un pensiero che possa arrivare a tutti, perchè le “cose di famiglia” fanno bella la famiglia stessa. Un augurio perchè il tratto di strada percorso con noi dalla nostra cara Angela possa accompagnare in futuro la vita e i passi dei membri della nostra comunità. Scegliamo il pensiero composto dalla nostra Stefania Giannone, che vogliamo partecipare nella sua profonda ricchezza e sensibilità.

Se in Basilica fosse mai stata indetta una gara, tra chi ha contribuito a rendere ” più bella e più famiglia” la comunità, sicuramente, lei, carissima Signora Angela Belluardo, sarebbe arrivata al podio, tra i vincitori. Da quel podio, come un direttore d’orchestra, lei, con la sua testimonianza di vita, c’ha sempre insegnato le note giuste per accordarci nella carità, quella coniugata nei gesti semplici e attenti verso il prossimo, nell’amicizia sincera, leale e discreta, sia all’interno di quella “volta azzurra”, tanto cara a tutti noi, sia fuori nei quartieri, dove la nostra veste battesimale diventa l’unica divisa da ostentare.

Nella memoria del mio cuore, non c’è mai stato un momento di sofferenza della mia vita, in cui Lei, Piccola Grande Donna, in qualche modo, nel senso più bello del termine, non si sia “intrufolata”, con discrezione, con telefonate, messaggi, con visite, pezzi di ciambelle o gelati preparati dalle sue mani…

Tra le poche chat di whatsApp che non ho mai svuotato c’è la Sua, con cadenza quasi giornaliera, fino a poco tempo fa, scambiavamo i nostri “bollettini medici “. Impossibile contare quanti: “Stefania come stai?”- Signora Angela come sta?, ci siamo scambiati!!!!??? Fino a S.Stefano, quella graditissima e commovente telefonata, con voce flebile per farmi gli auguri… Come dimenticare quelli che lei chiamava “beddi tempa”, quando nelle scampagnate, nelle gite e nei ritiri parrocchiali, era solita condividere sorrisi, pietanze, gesti di affetto e prossimità con tutti … Grazie di cuore, signora Ngioletta, per l’affetto che ha sempre avuto nei miei confronti. Grazie per averci mostrato come si può affrontare la sofferenza, con serenità e sobrietà, continuando fin quando le è stato possibile, quell’ordinarietà giornaliera, dove si snoda l’essere moglie, madre, nonna … Adesso, che ha terminato la sua corsa, che ha conservato la fede nel combattere la buona battaglia, salga sul Podio del Paradiso e riceva, quella che San Paolo chiama: la “Corona di Giustizia “,che spetta ai vincitori, a coloro che hanno elargito tanto amore sulla terra, e che per questo resteranno nei cuori di quanti hanno avuto la gioia di averli come compagni di viaggio, di corsa, nel cammino della vita … Ci saluti padre Paolo, Carmela Corvo, e tutti gli altri nunziatari in cielo, pregate per noi …

di Stefania Giannone

2 commenti

rosariapiazfz36m 22 Febbraio 2022 - 15:54

Stefania,bello,,bellissimo articolo,a dir poco eccezionale.Mi hai fatto commuovere ,ma l’ ho voluto leggere due volte.Da brividi nell’aprendere la vostra corrispondenza” di amorosi sensi”!!! Brava e complimenti

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Pietro 6 Maggio 2022 - 18:36

Stefania grazie del tuo commento. Per la cara ANGELA

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