Home Annunziando L’eleganza dell’anima. L’estate, i campi, la parrocchia, la fraternità.

L’eleganza dell’anima. L’estate, i campi, la parrocchia, la fraternità.

da Don Manlio Savarino
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Oggi raramente si trovano tempo ed energie per soffermarsi ad occuparsi di altro se non di se stessi e dei propri impegni.  Eppure ogni tanto si presenta il miracolo di una persona gentile che mette da parte le sue preoccupazioni e le sue urgenze per regalare un po’ del suo tempo a puri momenti di condivisione e anche aiuto fraterno. E quando tutto questo si pensa impossibile, fa capolino una speranza innovativa e creativa.

È quello che si è verificato durante i campi estivi appena trascorsi, un mese dedicato completamente ai nostri ragazzi, che a detta loro, alla fine di ogni campo, sono stati contenti e pienamente soddisfatti di aver fatto quest’esperienza. La caratteristica di questi campi, oltre il luogo colmo di fascino e ricerca, è stata la collaborazione fattiva di tutta la comunità, la quale ha contribuito, anche se in maniera diversa a rendere ogni campo un’esperienza unica.

Dalle catechiste che con grande creatività hanno pensato i vari momenti, agli animatori che hanno provveduto ad animare i momenti di gioco e relax dei ragazzi più piccoli, (tante le cacce al tesoro che possono testimoniare il loro mettersi in gioco), e non possiamo dimenticare chi invece si è preoccupato di mettere insieme pranzo e cena, cucinando fattivamente e con ottimi e squisiti risultati.

C’è chi è stato sempre presente ad ogni campo e chi invece ha partecipato saltuariamente, chi ha lavorato dietro le quinte, chi ha provveduto a fare spesa o altro per la cucina, chi con generosità ha provveduto all’acquisto o al reperimento del necessario, insomma in maniera diversa in presenza o da lontano, in smart working, sono testimone, di quanto la comunità si sia spesa per rendere quella del mese trascorso un’esperienza unica.

Abbiamo avuto uno splendido esempio di fraternità, che da papa Francesco è definita “l’eleganza dell’anima” che dà calore e affetto, con un buon contorno di generosità.

Proprio grazie a questo, i campi sono stati scuola di convivenza e palestra di fraternità: dove i bambini hanno imparato valori quali lo stare con gli altri e soprattutto l’importanza del dialogo, avvicinarsi esprimersi ascoltarsi conoscersi e comprendersi cercando punti di contatto. Hanno imparato il rispetto dei tempi e il piacere dell’attesa durante la quale hanno costruito un legame che difficilmente si spezzerà.

In tutto ciò fondamentale è l’esempio – testimonianza che hanno dato gli adulti, modello fraternità gratuita. Quanto importante risulta essere al giorno d’oggi il lievito di fraternità nelle nostre comunità, bisognose come sono di legami che diano vita ed infondano fiducia.

Ci siamo sentiti più prossimi gli uni con gli altri, abbiamo percepito un rinnovato senso di unità. La comunità nunziatura che con gentilezza si è occupata dei bisogni dei ragazzi ha mostrato l’importanza del servizio, che si traduce nella fede la quale si trasmette non con dogmi e teorie, ma per attenzione, per contagio, per riflesso.

La nostra comunità ha dimostrato di essere composta da parrocchiani adulti autenticamente innamorati di Gesù. E questi uomini e donne così protesi all’altro sono riusciti ad entrare in sintonia con il mondo dei più piccoli e dei giovani, i quali hanno avuto modo non solo di imparare molto da loro ma di respirare il profumo comunitario che si respira nella vita della parrocchia.

Sì, i campi hanno avuto successo ma così è stato solo perché si è lavorato e collaborato insieme, una macchina comunitaria che si è mossa all’unisono per raggiungere un bene comune. Il benessere dei nostri bambini/ragazzi.

Questo è quello che più volte viene detto anche da Papa Francesco il quale nella Evangelii gaudium, sua esortazione programmatica di tutto il pontificato, al punto 98, constata:

Ai cristiani di tutte le comunità del mondo desidero chiedere specialmente una testimonianza di comunione fraterna che diventi attraente e luminosa. Che tutti possano ammirare come vi prendete cura gli uni degli altri, come vi incoraggiate mutuamente e come vi accompagnate: “Da tutto questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri” (Gv 13,35). È quello che ha chiesto con intensa preghiera Gesù al Padre: “Siamo una sola cosa […] […] perché il mondo creda” (Gv 17,21).

Io credo che in questo frangente la comunità dell’Annunziata abbia seguito fedelmente l’esortazione del Santo Padre. Ed è proprio per questo che mi sento di ringraziarvi tutti con il cuore colmo di gratitudine perchè ancora una volta nella storia storia della nostra bellissima comunità, la fraternità lievito genuino, ha avuto la meglio.

2 commenti

rosariapiazzee36 gmail .it 11 Agosto 2021 - 13:20

Complimenti don Manlio per il tuo eccezionale articolo Mi associo ai ringraziamenti per tutti quelli che, protesi all’ altro ,sono riusciti ad entrare in sintonia con il mondo dei piccoli e dei giovani .La fraternità lievito genuino ha avuto la meglio

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Grazia Sena 1 Settembre 2021 - 09:23

È commovente sperimentare ,anche se solo indirettamente ,i miracoli che avvengono quando ,uomini di buona volontà,sacerdoti illuminati sanno far maturare in una comunità parrocchiale autentici sensi di fraternità che si traducono in fattività generosa nei confronti didei più piccoli di chi ha più bisogno di esempi ,di modelli ,di guide autentiche per il proprio delicato processo di crescita umano,spirituale ,religioso e sociale Davvero sentiti complimenti 🎉 siete davvero speciali!!!!

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