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Con Francesco custodi del Creato. Il campo scuola dei ragazzi di I^ media

da Redazione
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All’inizio di questo caldo e assolato mese di luglio, si sono svolti i campi estivi del gruppo di catechesi dei ragazzi di prima media; un gruppo numeroso, per questo si è  deciso, come lo scorso anno, di fare due turni: un primo turno dall’1 al 3 luglio e un secondo turno dal 9 all’11 luglio. Il convento dei frati minori “Santa Maria di Gesù” (ad Ispica chiamato semplicemente “Gesu”) è per i ragazzi un luogo amato e molto familiare dove lo scorso anno hanno svolto, oltre ai campi scuola, incontri di catechesi e la penitenziale quaresimale in preparazione alla Pasqua.

 Il tempo dell’estate diventa tempo prezioso in cui sperimentare la compagnia di Gesù nei fratelli e nella Parola ma soprattutto nel dono del creato, manifestazione dell’infinito amore di Dio Padre. Ed è stata la custodia del Creato, nostra “Casa comune”, come la definisce Papa Francesco nell’enciclica “Laudato SI’”, il filo conduttore dei campi estivi di quest’anno.

Appena arrivati in convento, si leggeva negli occhi dei ragazzi  e nei loro splendidi sorrisi la gioia di ritrovarsi in luogo a loro tanto caro. Subito si sono sistemati nelle camere, scegliendo lo stesso letto dell’anno precedente, quasi fosse un atteso ritorno a casa.

Le varie attività sono state introdotte da alcuni personaggi rappresentati dai nostri bravi animatori: Gesù, San Francesco, Frate Leone, Tommaso da Celano e Papa Francesco. Con delle semplici drammatizzazioni tratte dal Vangelo, dalle Fonti Francescane e dalla Laudato si’ è stata data l’occasione di riflettere per poter vivere la propria fede secondo tre dimensioni: l’ascolto della Parola, la cura della Casa comune e l’impegno ad essere strumenti di pace.

Le tre giornate di campo si sono basate ciascuna su un argomento specifico. Il tema del primo giorno è stato “Custodire il Creato”, quello del secondo giorno “Custodire gli altri”, infine, quello del terzo giorno “La missione”. Il campo ha offerto l’occasione di accompagnare i ragazzi a vivere il proprio cammino di fede scoprendo che ci sono tempi e modi originali e nuovi per vivere l’impegno missionario in compagnia di Gesù sull’esempio di San Francesco. Grazie ai brani tratti dalla Laudato si’ hanno accolto l’invito di Papa Francesco a scoprirsi “creature” e a impegnarsi in prima persona a custodire la casa comune, il prossimo e la propria fede.

Oltre ai confronti e alle corrispondenze tra Vangelo e Fonti Francescane che hanno ispirato la parte riguardante la catechesi e le riflessioni personali, non sono mancate le attività laboratoriali come l’originale riciclo creativo con pezzi di cartone nei quali sono stati riprodotti “in rilievo” alcuni stucchi che ricoprono la volta della SS. Annunziata (che i ragazzi hanno avuto modo di conoscere durante il trascorso anno catechistico) e “l’orto in vaso” dove i ragazzi hanno seminato pomodori, fagiolini e piselli dei quali dovranno prendersi cura quotidianamente. Durante l’escursione alla cava, armati di guanti e sacchetti, abbiamo osservato le bellezze della natura ripulendola al contempo dalla spazzatura lasciata dall’uomo che umilia e rovina ciò che il buon Dio ci ha donato. Molto interessante è stato lo “spettacolo” di scienze ed esperimenti proposto dal bravissimo prof. Massimo Micieli nonché il video- documentario su come viene estratto il coltan un materiale roccioso che viene utilizzato per produrre i telefonini e tutti gli apparecchi HI TEC sfruttando il lavoro di molti poveri del terzo mondo a scapito della loro salute e anche della loro vita.

Le serate sono state allietate da gare di sketch divertenti organizzati dai ragazzi e dagli animatori, balli di gruppo, canti, bans e tanti divertentissimi giochi.

Non sono mancate le “veglie sotto le stelle” dove, dopo aver letto la creazione del mondo tratta dal libro della Genesi, ci si è soffermati a riflettere su come realizzare quel “camminare insieme” in uno stile di ecologia integrale e di ascolto del creato.

Condividiamo alcune riflessioni lasciate dai ragazzi alla fine del campo.

“Da questo campo ho ricevuto tanta voglia di vivere il Vangelo dentro e fuori dalla chiesa. Ho imparato che bisogna aprirsi a tutti e non tenere delle “cerchie” ristrette di amici. Ho conosciuto ancora di più l’amore che San Francesco aveva per Gesù. Nelle “Fonti francescane” viene raccontato che le stimmate impresse nel corpo del Santo dimostrano che era talmente grande questo amore che diventano quasi la stessa persona.

Da grande voglio amare il mio prossimo e avere tanti amici che mi vogliono bene. Voglio avere una vita positiva e affidare tutto a Gesù” (Armando Gambuzza)

“In questo campo ho imparato che bisogna amare e rispettare anche i nemici, non escludere nessuno, essere generosi nei confronti di tutti. Ho imparato anche che non bisogna inquinare, non usare la plastica, buttare l’immondizia nei posti corretti, spegnere la luce nei momenti in cui non serve. Da grande vorrei essere gentile e affettuosa come le nostre animatrici.” (Chiara Sessa)

“Questo campo scuola mi ha insegnato che anche un ragazzo della nostra età può essere “missionario” pregando, aiutando il prossimo e i familiari nei momenti di sconforto, facendo compagnia a chi non ha un amico. Mi ha insegnato ad amare il prossimo e ad amare meglio Dio; a risparmiare materie prime molto importanti che si stanno esaurendo. Da grande voglio essere coraggioso e amico di Gesù.” (Flavio Fioretti)

“Questo campo mi ha insegnato che possiamo essere missionari anche nell’ambiente in cui viviamo, in famiglia e tra gli amici. Da grande vorrei essere una brava persona, con tanto affetto da donare, una persona gentile che ci sarà sempre per gli altri. Voglio iniziare fin da subito ad aiutare il prossimo di più, inquinare meno e sprecare meno acqua.” (Clara Fronte)

“Da questo campo scuola ho imparato che bisogna stare con gli altri ma soprattutto con Dio. Ho fatto tante esperienze che mi hanno insegnato che bisogna aiutare l’altro. Da grande voglio diventare una persona altruista, coraggiosa, forte, che vuole bene a tutti e che riesce a superare tutte le sue paure.” (Marco Cataudella)

“Ho imparato i canti, ho imparato a ballare, lavare i piatti, apparecchiare e sparecchiare; ho imparato a stare con gli amici e aiutarli; ho imparato a non sprecare l’acqua e a custodire la natura ripulendola da carta e plastica.” (Daniele Cappello)

“Ho imparato molte cose; della vita di San Francesco mi ha colpito la “perfetta letizia” cioè vincere su noi stessi. Ho imparato a riflettere, a non escludere nessuno, a non inquinare, a prendere sempre la giusta strada. Da questo campo scuola ho ricevuto bellissimi doni come l’amore, il divertimento e la felicità.” (Melissa Cataudella)

“In questo campo ho imparato i canti e a stare con gli amici e ho imparato che aiutare le persone che hanno bisogno di aiuto è bellissimo! Da questo campo scuola ho ricevuto bellissimi doni: l’amicizia, l’amore e la gioia.” (Gabriel Vito)

Con noi sono stati anche due ragazzi ucraini, Vlad e Vadym, che fin da subito sono stati accolti e si sono integrati nel gruppo con tanta naturalezza quasi ci conoscessero da sempre. Nonostante non parlassero la nostra lingua siamo riusciti a capirci grazie al traduttore.

Un piccolo pensiero sul campo lo hanno lasciato anche loro:

“In questo campo ho fatto nuove amicizie, ho imparato nuove parole italiane. Sono molto contento di essere stato qui; mi è piaciuto molto, è stato divertente. Mi sono sentito a casa.” (Vlad Navrociy)

“In questo campo ho trovato nuovi amici. Sono felice. L’atmosfera qui è molto piacevole e calda. Mi sono divertito molto.” (Vadym Dysaruk)

È stato bello concludere in letizia anche quest’anno catechistico. Se lo scorso anno è stato caratterizzato dalla novità di ritrovarsi, dopo il lockdown, alla luce del messaggio del Santo assiasiate, dall’esperienza vissuta in questi giorni di campo abbiamo sperimentato di essere immagine viva di Gesù, custodi della fede, del prossimo e del creato.

I catechisti e i ragazzi di prima media

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